Disaster Recovery: cosa significano RPO e RTO e perché dovresti saperlo

20/07/2022

Se possiedi o gestisci un’attività produttiva o commerciale strutturata, una delle priorità è certamente quella di mettere al sicuro il bene più prezioso che l’azienda possiede: i suoi dati.

Senza i suoi dati l’azienda infatti rischierebbe la paralisi: gran parte dei collaboratori non riuscirebbero a lavorare, o impiegherebbero molto più tempo per farlo, con conseguenti perdite di denaro e forse di clienti.

Una copertura assicurativa è probabilmente in grado di coprire i costi diretti di questi eventi sfortunati, ma chi rimborserà l’interruzione della raccolta ordini, della gestione del magazzino e delle consegne, perdite che peraltro sono difficilmente quantificabili?

Quindi, nella sfortunata ipotesi in cui si verifichi un disastro informatico (non solo guasti hardware, software o virus, ma anche eventi ambientali come corto circuiti, alluvioni, incendi), avere approntato un piano di salvataggio dei dati non è sufficiente: serve anche prepararsi su come recuperare prontamente gli stessi allo scopo di limitare al massimo i fermi operativi.

In poche parole, serve un piano di Disaster Recovery. ne abbiamo parlato qui

Affrontare questi tipi di progetto a volte non è semplice anche se, fortunatamente, la tecnologia ci viene in aiuto fornendoci diverse soluzioni, ma per elaborare un piano efficace è fondamentale partire da una semplice domanda:
quali sono i tuoi obiettivi di RPO e RTO ?

Se non sai cosa significano queste due sigle, te lo spieghiamo qui di seguito.

Si tratta di due parametri ai quali solo tu puoi dare una risposta, e sono determinanti nella scelta di una soluzione in grado di garantire il ripristino dei sistemi aziendali in caso di emergenza, entro tempi considerati accettabili.

  • RPOquanti dati puoi permetterti di perdere?
    Recovery Point Objective, indica il tempo trascorso dall’ultimo backup del sistema, fino all’accadere del disastro. Ovviamente è legato alla frequenza dei backup: più è frequente, minore sarà l’eventuale perdita dei dati.
    Ad esempio, se il tuo RPO è 1 ora, sarai consapevole che, quando si tornerà operativi, avrai perso mediamente l’ultima mezz’ora di dati inseriti, che dovrai recuperare in altro modo, anche tramite data-entry manuale se necessario.
  • RTOquanto tempo puoi aspettare prima di tornare operativo?
    Recovery Time Objective
    , si riferisce al tempo che intercorre tra il disastro e il completo ripristino dei sistemi e conseguente ritorno all’operatività.
    Ad esempio, se non ti puoi permettere neanche un minuto di sistemi fermi, il tuo RTO sarà zero, ed in quel caso si parla di Business Continuity in senso stretto, un progetto che va oltre il Disaster Recovery, più complesso e costoso perchè implica anche un RPO pari a zero.

Naturalmente, definire i parametri di RPO e RTO è solo la base di partenza, perché in caso di disastro vero (che ci auguriamo non avvenga mai) i fattori che influenzano la possibilità di raggiungere gli obiettivi attesi sono dettati molto dal tipo di problema che si è manifestato.
Potrebbe succedere che ci si interroghi sul fatto che possa valer la pena ripristinare i sistemi piuttosto che risolvere il problema in altri modi, specie quando si è in presenza di repliche di dati voluminose.

In ogni caso, come già detto in precedenza, le soluzioni tecnologiche e le strategie che si possono adottare sono varie, e sicuramente dipendono molto dal tipo di attività aziendale e da quanto è forte il grado di digitalizzazione, per questo motivo la pre-analisi è fondamentale.